Avis, donazioni in aumento ma «macchina per il plasma ferma da due anni»

Crescono le donazioni di sangue e di plasma. Difficoltà però per i donatori della Val Tidone costretti per donare il plasma a spostarsi fino a Piacenza

Marco Vincenti
Marco Vincenti
28 maggio 2025|29 giorni fa
Il nuovo presidente di Avis provinciale Giovanni Villa- © Libertà
Il nuovo presidente di Avis provinciale Giovanni Villa- © Libertà
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Le donazioni di sangue e plasma aumentano, ma non bastano. A non aiutare ci si mette il mancato utilizzo del macchinario per la separazione del plasma a disposizione dell'ospedale di Castel San Giovanni. Una problematica da inerire nel catalogo "colpa della burocrazia" che rende ancora più difficile l'operato dei volontari di Avis nel nostro territorio provinciale.
«Con le donazioni di sangue riusciamo ad arrivare a quell’autosufficienza che fatichiamo a raggiungere con la raccolta di plasma». Non c’è rassegnazione nelle parole di Giovanni Villa, neoeletto presidente di Avis provinciale, ma entusiasmo nel raccogliere una sfida che riguarda il presente e il futuro dell’associazione. Un tema – quello dell’approvvigionamento di plasma - non solo piacentino, ma che riguarda l’intero Paese. A livello nazionale, secondo Fidas, la federazione italiana associazioni donatori di sangue, nel 2024 sono state raccolte circa 900 tonnellate di plasma. Un dato che rappresenta un record storico, ma ancora insufficiente per garantire l’autosufficienza terapeutica.
La raccolta di plasma in provincia 
«Anche nel nostro territorio notiamo una leggera crescita, ma siamo comunque lontani dalla richiesta» conferma Villa che è passato da ricoprire l’incarico di presidente di Avis comunale all’equivalente in chiave provinciale, lasciando il testimone all’ex segretaria Daniela Magnani. Al primo posto tra gli obiettivi dell’associazione quello di incrementare la raccolta di plasma. Servono nuovi donatori, ma soprattutto è fondamentale che i macchinari a disposizione vengano attivati. Oltre Piacenza e Fiorenzuola, dove il servizio è garantito, ci sarebbe anche Castel San Giovanni. Peccato che nell’ospedale della Val Tidone la macchina per la separazione del plasma sia ferma da due anni a causa di una mancata autorizzazione. Una paralisi tecnica che costringe i donatori della zona a spostarsi fino a Piacenza o Fiorenzuola per poter contribuire alla raccolta, con un impatto evidente su tempi e disponibilità.
«Da tempo, troppo tempo - spiega Villa - c’è un macchinario fermo, il nostro personale è stato formato ma è in attesa che la situazione si sblocchi. Speriamo che ciò avvenga il prima possibile». «Il mio obiettivo? - continua il presidente di Avis provinciale - Ci piacerebbe aumentare ulteriormente i macchinari per la separazione di plasma perché servono i donatori, ma servono anche le attrezzature».