Farfalle sentinelle ambientali: la cassandra sul Po è la migliore
Intervista a Massimo Riboni, veterinario e fotografo naturalista
Dea De Angelis
23 aprile 2025|63 giorni fa

Massimo Riboni, veterinario e fotografo © Libertà/Dea De Angelis
Per la scienza siamo immersi nella “Sesta estinzione di massa”. Preoccupa la perdita di biodiversità sul Pianeta Terra e la rapidità con cui questa perdita si sta verificando. Oltre alla scomparsa di specie animali e vegetali, causa di rottura di fragili equilibri tra e negli ecosistemi, a subire le conseguenze dei numerosi viventi in via di estinzione sono anche i nostri sistemi produttivi: farmaceutica, cosmetica, biotech e industria agroalimentare.
Raccontare la crisi climatica e insieme descriverla per celebrare la Giornata Mondiale della Terra sembrano due azioni utili a progettare un mondo migliore. Raccontare il mondo naturale non significa solo parlare di elefanti, tigri o pinguini, ma anche di pettirossi, ranocchie o farfalle. Le farfalle sono piccoli insetti presenti sulla Terra da decine di milioni di anni. Le prime ad essersi evolute sono le falene, le note farfalle notturne, abili a nascondersi tra i colori scuri della notte, poi sono arrivate le variopinte farfalle diurne in sincronia con i fiori.
Raccontare la crisi climatica e insieme descriverla per celebrare la Giornata Mondiale della Terra sembrano due azioni utili a progettare un mondo migliore. Raccontare il mondo naturale non significa solo parlare di elefanti, tigri o pinguini, ma anche di pettirossi, ranocchie o farfalle. Le farfalle sono piccoli insetti presenti sulla Terra da decine di milioni di anni. Le prime ad essersi evolute sono le falene, le note farfalle notturne, abili a nascondersi tra i colori scuri della notte, poi sono arrivate le variopinte farfalle diurne in sincronia con i fiori.

«L’interesse per lo studio delle farfalle è aumentato a livello europeo perché molte -ahinoi- sono a rischio di estinzione e questo deve allarmarci. In Italia in realtà non va malissimo ma nel resto del mondo sì» racconta Massimo Riboni, veterinario di Piacenza con una passione per la fotografia naturalistica digitale e per le farfalle in particolare. «La drastica e silenziosa scomparsa di questi insetti - la "vanessa antiope" è sparita - avviene per diversi motivi: dal disboscamento all’inquinamento delle fabbriche delle città a quello delle campagne causato dai prodotti chimici, fino ai cambiamenti climatici che incidono sulla buona riuscita del ciclo di metamorfosi bruco/farfalla» spiega Riboni.
Le farfalle vengono definite sentinelle ambientali - la specie "cassandra", segnalata lungo il fiume Po, la migliore indicatrice ambientale - e giocano un ruolo fondamentale nella rete alimentare: fecondano le piante e sono fonte alimentare per uccelli, rettili e anfibi. Appartengono a quel micro-cosmo che crea una rete essenziale per il macro-cosmo. «Figlio di agricoltori, la passione per le farfalle la coltivo sin da ragazzo. Oggi in ambulatorio curo animali domestici e animali esotici, in rari casi intervengo anche sulle farfalle con delle iniezioni chirurgiche» prosegue Riboni.
Le farfalle vengono definite sentinelle ambientali - la specie "cassandra", segnalata lungo il fiume Po, la migliore indicatrice ambientale - e giocano un ruolo fondamentale nella rete alimentare: fecondano le piante e sono fonte alimentare per uccelli, rettili e anfibi. Appartengono a quel micro-cosmo che crea una rete essenziale per il macro-cosmo. «Figlio di agricoltori, la passione per le farfalle la coltivo sin da ragazzo. Oggi in ambulatorio curo animali domestici e animali esotici, in rari casi intervengo anche sulle farfalle con delle iniezioni chirurgiche» prosegue Riboni.

Secondo il noto divulgatore scientifico inglese David Attenborough mentre questi insetti sfarfallano le ali anteriori e posteriori sovrapposte costituiscono un meccanismo geniale di volo e sono portatrici di messaggi, sono persino il più bel mezzo di comunicazione di tutto il regno animale. I colori dipinti sulle ali degli adulti ma anche dei bruchi sono funzionali alla loro sopravvivenza: spaventare i predatori o dare segnali sessuali. Il rosso indica presenza di veleno, il blu il sesso maschile, alcuni disegni o il verde il mimetizzarsi nell’ambiente. «E' possibile fotografare le farfalle in tutte le stagioni, ma la primavera è il periodo di più facili incontri: vicino agli stagni, lungo le siepi, nei prati fioriti. Vivono praticamente in tutti gli ambienti, eccetto nei freddissimi ghiacciai. Compiono voli persino oltre i 3000 metri, oltre le perturbazioni atmosferiche. Nel piacentino sono circa centoventi le specie presenti. Nei tanti anni di studio ho potuto segnalare la presenza tra le valli piacentine di quattro nuove specie: la "libitea del bagolaro" in foto per esempio l’ho trovata nel Parco del Trebbia» conclude Riboni, mentre fa scorrere nello studio il video di macrofotografie digitali.