«La Guardia Costiera tutela il mare e combatte il traffico di migranti»
La premier Meloni in occasione dei 160 anni dalla fondazione del corpo parla dei flussi migratori: è un'intollerabile forma moderna di schiavitù
Redazione Romana
|2 mesi fa

Guardia Costiera | L'intervento della premier
«La missione fondamentale della Guardia Costiera è la tutela del mare, ma anche combattere le tante forme di illegalità, come il traffico dei migranti». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Nuvola di Roma, per la Coast Guard Fora, evento della Guardia Costiera in occasione dei 160 anni dalla fondazione del corpo.
«Il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo», è «una intollerabile forma moderna di schiavitù», che «nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9mila persone sulle rotte migratorie», e «questo governo intende combatterla con ogni mezzo. Il fenomeno può essere governato, con un paradigma nuovo oltre ogni approccio ideologico, che mette al primo posto la legalità», spiega la presidente del Consiglio.
«Di fronte a questi numeri - aggiunge - abbiamo una scelta sola: rassegnarci, oppure agire. E se vogliamo agire, che è la nostra scelta, quello che dobbiamo fare è mettere ancora più determinazione e impegno, anche con il coraggio di immaginare insieme soluzioni innovative».
«Di fronte a questi numeri - aggiunge - abbiamo una scelta sola: rassegnarci, oppure agire. E se vogliamo agire, che è la nostra scelta, quello che dobbiamo fare è mettere ancora più determinazione e impegno, anche con il coraggio di immaginare insieme soluzioni innovative».
«I numeri incoraggianti che stiamo registrando in Italia e in Europa con il calo drastico degli sbarchi e la significativa riduzione dei morti e dei dispersi in mare sono la prova che il fenomeno può essere governato. Esiste un'alternativa concreta e realizzabile, che mette al primo posto la legalità, combatte la mafia del mare e costruisce un modello di cooperazione e di sviluppo capace di affrontare le cause profonde della migrazione», sottolinea Meloni.
«Se è vero che il Mediteranno è tornato al centro del mondo, e se è vero che la missione dell'Italia è quella di essere il ponte naturale tra Europa, Africa e Medio Oriente, allora le sfide che abbiamo di fronte in un tempo particolarmente complesso sono molteplici e ci impongono prima di tutto di rafforzare sempre di più la nostra capacità di cooperare con i partner», rafforzando «la nostra capacità di scambiare competenze, buone prassi e coordinamento tra le autorità che operano nel dominio marittimo a vario livello», conclude.

