Sui candidati alle Regionali il centrodestra è in panne

Lite tra Forza Italia e Carroccio sulla «colpa» per i rinvii in Puglia e Veneto Lo scontro sembra contraddire le rassicurazioni di Arianna Meloni: «Stiamo prendendo tempo per scegliere i migliori»

Marco Iasevoli
|2 mesi fa
Ansa |
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Il velo è caduto. Sino a poche ore fa, il centrodestra nascondeva il nodo delle candidature mancanti in Campania, Puglia e Veneto dietro il calendario: ci sono prima Marche e Calabria, si diceva, dove la coalizione delle forze di governo si ripresenta in discreta salute con il meloniano Acquaroli e il forzista Occhiuto. Ma da quando Pd e M5s hanno annunciato i sei profili comuni per le Regionali, ogni rinvio del vertice tra Meloni, Salvini e Tajani pesa il doppio. E ieri proprio il leader di Forza Italia, durante la festa dei giovani del suo partito, ha deciso di infrangere il patto che prevedeva di minimizzare il ritardo. «Voglio essere chiaro sotto questo punto di vista, per Forza Italia non ci sono problemi. Credo che la Lega debba risolvere alcuni problemi e appena vorrà siamo pronti a discutere e trovare i candidati unitari sia per quanto riguarda il Veneto, sia per la Campania e Puglia, quindi noi siamo pronti», dice il vicepremier e leader azzurro. «Io credo - prosegue - che per Puglia e Campania servano candidati civici e poi si vedrà in Veneto cosa fare» Indicare le responsabilità di un altro partito della coalizione è insolito, nel centrodestra. E indica un certo nervosismo, che dai territori arriva sino a Roma. Nonostante gli ultimi dati prima dello stop ai sondaggi siano positivi per quanto riguarda le Marche. A seguire il ragionamento di Tajani, il cerchio non si chiude solo perché nel Carroccio persiste il conflitto a tre che coinvolge Salvini, Zaia e Vannacci. In realtà, la polemica era iniziata prima, quando il deputato pugliese della Lega, Rossano Sasso, aveva affermato che lo sfidante del dem Decaro non era ancora stato scelto per colpa dei forzisti. Ma anche questo dimostra che il velo del «rinvio meditato» è caduto.
Lo scontro va a smentire anche le rassicurazioni di Arianna Meloni, che sarà molto presente nella campagna elettorale d’autunno anche per le scadenze economiche e internazionali che attendono la sorella della premier. «Stiamo prendendo tempo perché vogliamo scegliere i migliori », ha detto Arianna Meloni prima che Tajani mettesse all’indice le liti nella Lega. Calendario alla mano, tempo ce n’è ancora. Anche in Toscana, la terza Regione che andrà al voto dopo Marche e Calabria, il centrodestra ha il candidato, l’esponente di FdI Tomasi. Ma quello viene considerato un territorio non conquistabile. Il Veneto invece è da conservare, mentre in Campania e Puglia, contro Fico e Decaro, è un dovere giocare la partita. Intanto, la campagna elettorale rischia seriamente di avvelenarsi nei toni. Complice il caso Kirk negli Usa, sta assumendo un significato scivoloso la lite di giovedì in Senato tra la pentastellata Maiorino e lo stesso vicepremier Tajani. Il ministro di FdI per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, avverte addirittura un clima da anni di piombo che gli ricorda «le Brigate Rosse». L’esponente M5s aveva accusato il leader di Forza Italia di parlare «come un influencer prezzolato da Israele», e Tajani aveva reagito duramente. Da lì è partito un tam tam tra le forze di governo secondo cui le opposizioni alimenterebbero un «clima d’odio», direttamente o indirettamente collegato al clima che ha portato all’uccisione dell’attivista statunitense vicino ai Maga. Tajani ieri è tornato sul tema, definendo Giuseppe Conte, leader del Movimento, «complice» delle dichiarazioni di Maiorino perché «non ha preso le distanze». L’ex premier allora ha scritto al ministro degli Esteri, respingendo l’accusa di «fomentare l’odio» e ricordando a Tajani il tempo in cui Meloni lo chiamava «criminale » per via delle misure anti-Covid. « Lei dov’era?», chiede Conte a Tajani, spalleggiato in un insolito duetto da Matteo Renzi. «Dieci anni fa - dice il capo di Iv - dire “influencer prezzolato” era un complimento, andatevi a rivedere le frasi di Meloni... Tajani non è prezzolato, è incapace e non conta niente, ma è onesto... ». Insomma, un clima in cui nessuno vuole far mancare parole dolci e carezze.