DIRETTA: I risultati del referendum Comune per Comune
Piacenza è la provincia dell'Emilia-Romagna dove si è votato di meno (27,84 %). Gli spogli per i cinque quesiti. Le reazioni
Redazione Online
9 giugno 2025|16 giorni fa

Un'elettrice alle urne a Rivergaro © Libertà/Pietro Zangrandi
Chiuse le urne dei referendum del 7 e 8 giugno: il quorum non è stato raggiunto né a livello provinciale - dove la percentuale si è fermata al 27,84 - né in alcuno dei 46 comuni del territorio. Piacenza è la provincia dell'Emilia-Romagna dove si è votato di meno. In nessuna delle province emiliano-romagnole è stato raggiunto il quorum: a livello regionale l'affluenza si attesta al 38,05%, il punto massimo si tocca a Bologna con il 44,60%. Ecco di seguito l'affluenza per il primo quesito, quello sulla disciplina dei licenziamenti illegittimi.

20:12|9 giugno 2025
LA CGIL: STOP PESANTE MA I TEMI DEL REFERENDUM RESTANO PRIORITA'
«Quella di oggi è una battuta d’arresto pesante, ma saremo da subito impegnati per migliorare le condizioni dei lavoratori sul posto di lavoro. Non solo però, ci impegneremo a immaginare una società migliore, che guardi a uno stato sociale che abbia in testa il bene collettivo». Questo il commento a caldo di Ivo Bussacchini, segretario provinciale della Cgil.
«Avevamo l’ambizione di raggiungere il quorum - afferma Bussacchini - ma così non è stato. I dati sono questi e va ammesso. Ma a tutti va riconosciuto il grandissimo impegno profuso in questa campagna referendaria. Questi temi restano e sono prioritari».
Sul fatto che Piacenza sia la provincia in Regione con la maggior percentuale di astensionismo, Bussacchini dice che «purtroppo è un dato che si sta consolidando». «Alle Europee e alle Regionali - aggiunge - a Piacenza non si è superato il 50%. L’astensionismo dilaga. È un problema che parla alla politica ma anche a noi sindacati. Occorre far sì che le persone tornino a innamorarsi della politica, ma perché accada occorre un paese diverso, più serio».
17:34|9 giugno 2025
CITTADINANZA IL QUESITO MENO VOTATO
Sono Zerba, Gossolengo e Piacenza i tre comuni dove si è votato di più per il referendum del 7 e 8 giugno. Tra i cinque quesiti proposti agli elettori, i più votati sono stati quelli su reintegro dopo i licenziamenti illegittimi sui contratti a termine e sulla responsabilità degli infortuni del lavoro (27,84%). Il quesito meno gettonato è stato quello sulla cittadinanza (27,80%) mentre per quello su licenziamenti e limite delle indennità ha votato il 27,83 % degli aventi diritto. Tra i comuni dove si è votato di più, Zerba ha raggiunto il 43,10%, Gossolengo il 32,61% e Piacenza il 31%).
La montagna apre e chiude la classifica: in coda vi sono infatti Ferriere (15,61%), Farini (15,33%) e Morfasso (15,33%). Qui sotto l'affluenza in Emilia-Romagna per il referendum sulla tutela dei contratti a termine.

17:34|9 giugno 2025
FOTI: «URNE VUOTE PER SCHLEIN E I SUOI ALLEATI»
«Le hanno tentate e giocate tutte, perfino strumentalizzando le tragiche vicende di Gaza, pur di portare a casa i referendum. Ma gli italiani non si sono fatti ingannare: più dei due terzi hanno disertato le urne»: così su Facebook il piacentino Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr. «Lo schiaffone per la compagnia del "tutti dentro contro la Meloni" conferma la miopia politica ed elettorale di chi pretendeva di trasformare i referendum in un giudizio sul Governo. Lungi dal rappresentare un'occasione ghiotta per le opposizioni prima delle elezioni politiche del 2027, i referendum si sono rivelati, sotto il profilo politico ed elettorale, un campo minato per l'opposizione. Dopo mesi passati a fantasticare di piazze piene contro il governo Meloni, i suoi esponenti devono oggi fare i conti con le urne vuote. La vittoria politica del centrodestra - questa volta - è tutta di riflesso: a sbattere e intestarsi una sconfitta epica ci ha pensato da sola l'opposizione, più rossa che verde. E che dire di Landini? Abituato ad essere sempre e comunque in minoranza, si è illuso, da segretario della Cgil, di potersi riscattare dalla lunga serie di precedenti sconfitte. Invece, ne colleziona di nuove. Pensava di 'battere il cinque' con i referendum ed intestarsi una vittoria clamorosa che lo accreditasse a federatore dell'opposizione. Porta a casa una cinquina che, al paragone, quella dell'Inter - parola di tifoso nerazzurro - sembra una carezza. Errore su errore, demagogia su demagogia: a licenziare l'opposizione ci hanno pensato gli Italiani», conclude.
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