Sole: la prevenzione prima di tutto e non solo in spiaggia
I consigli del professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia
Francesca Pelucchi
19 maggio 2025|37 giorni fa

Ce ne ha parlato il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.
È ormai noto che bisogna osservare un comportamento corretto quando ci si espone al sole, e questo non soltanto quando ci si sottopone a veri e propri “bagni solari”, come in estate, ma durante tutto l’anno, con l’utilizzo quotidiano e costante, anche in città, di prodotti che abbiano un fattore di protezione solare tale da proteggere la propria tipologia cutanea, il fototipo. Questa protezione è ormai comune anche in molte creme anti-età e fondotinta, ma va considerato che la validità e l’efficacia protettiva è sempre da ricercarsi nella reale capacità di protezione nei confronti del sole: un SPF troppo basso non è mai sufficiente. «La pelle, infatti, soprattutto delle zone costantemente fotoesposte come quella del viso, delle mani e del décolleté è a rischio tutti i giorni, anche in città, e pertanto va protetta quotidianamente, attraverso l’uso di prodotti cosmetici con un adeguato fattore di SPF, contenenti filtri e schermi UV. Di conseguenza sarebbe opportuno utilizzare prodotti specifici, con un livello di protezione adeguato, in grado, tra l’altro, di ridurre la comparsa di rughe e macchie scure. Maggiori accortezze devono essere prese quando l’esposizione al sole è prolungata e avviene in determinate condizioni, come al mare, o anche in montagna, laddove, oltre a evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde e a utilizzare possibilmente cappelli, occhiali e indumenti protettivi, si deve scegliere il solare più adeguato alle circostanze. Evitare, infatti, anche solo arrossamenti e scottature ripetute nel tempo è fondamentale per la riduzione di possibili gravi effetti sulla pelle a lungo termine», spiega il professor Celleno.
È ormai noto che bisogna osservare un comportamento corretto quando ci si espone al sole, e questo non soltanto quando ci si sottopone a veri e propri “bagni solari”, come in estate, ma durante tutto l’anno, con l’utilizzo quotidiano e costante, anche in città, di prodotti che abbiano un fattore di protezione solare tale da proteggere la propria tipologia cutanea, il fototipo. Questa protezione è ormai comune anche in molte creme anti-età e fondotinta, ma va considerato che la validità e l’efficacia protettiva è sempre da ricercarsi nella reale capacità di protezione nei confronti del sole: un SPF troppo basso non è mai sufficiente. «La pelle, infatti, soprattutto delle zone costantemente fotoesposte come quella del viso, delle mani e del décolleté è a rischio tutti i giorni, anche in città, e pertanto va protetta quotidianamente, attraverso l’uso di prodotti cosmetici con un adeguato fattore di SPF, contenenti filtri e schermi UV. Di conseguenza sarebbe opportuno utilizzare prodotti specifici, con un livello di protezione adeguato, in grado, tra l’altro, di ridurre la comparsa di rughe e macchie scure. Maggiori accortezze devono essere prese quando l’esposizione al sole è prolungata e avviene in determinate condizioni, come al mare, o anche in montagna, laddove, oltre a evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde e a utilizzare possibilmente cappelli, occhiali e indumenti protettivi, si deve scegliere il solare più adeguato alle circostanze. Evitare, infatti, anche solo arrossamenti e scottature ripetute nel tempo è fondamentale per la riduzione di possibili gravi effetti sulla pelle a lungo termine», spiega il professor Celleno.
La scelta del prodotto
I prodotti solari rappresentano uno dei più importanti compendi di protezione per la pelle. La definizione di solare, secondo quanto anche la normativa prevede, è: un qualunque “preparato” (crema, olio, gel, latte, spray) destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione. Questi prodotti rappresentano dunque, la più importante arma di difesa per la pelle nei confronti del sole. Ma scegliere il solare più adatto alle proprie esigenze non sempre e non per tutti è così facile. «Il primo elemento da prendere in considerazione per orientarsi è conoscere il proprio fototipo, che dà una indicazione di come reagisce la pelle durante l’esposizione al sole. Tra varie classificazioni per la definizione di diversi fototipi, la più comunemente utilizzata individua sei fototipi, stabiliti in base alle caratteristiche individuali, come la carnagione più o meno scura, il colore degli occhi e dei capelli, e alla risposta della pelle dopo esposizione al sole. I soggetti che presentano un fototipo I, II e III tendono ad arrossarsi e scottarsi più facilmente e pertanto dovranno proteggersi utilizzando prodotti con fattore di protezione alto o molto alto. Viceversa, chi è più scuro, fototipo IV, V e VI, e già abbronzato, può scegliere solari con SPF più bassi, anche se è importante proteggersi sempre e più volte nel corso dell’esposizione. La conoscenza del proprio fototipo è, però, ancora piuttosto scarsa, sarebbe quindi importante farsi aiutare dai professionisti di settore come il dermatologo, il cosmetologo o il farmacista per colmare questa lacuna e poter, di conseguenza, selezionare il corretto prodotto di protezione solare. È raccomandabile iniziare con l’utilizzo di prodotti solari con protezione alta o molto alta 30/50+. Soltanto successivamente, dopo che si è già abbronzati, ovvero naturalmente più protetti dai danni delle radiazioni solari, è possibile valutare la possibilità di utilizzare un fattore di protezione più basso, tenendo sempre bene in mente però che, anche se l’abbronzatura è una risposta difensiva della pelle all’azione dei raggi ultravioletti, è necessario continuare con un comportamento intelligente», spiega il presidente Aideco.
I prodotti solari rappresentano uno dei più importanti compendi di protezione per la pelle. La definizione di solare, secondo quanto anche la normativa prevede, è: un qualunque “preparato” (crema, olio, gel, latte, spray) destinato a essere posto in contatto con la pelle umana, al fine esclusivo o principale di proteggerla dai raggi UV assorbendoli, disperdendoli o mediante rifrazione. Questi prodotti rappresentano dunque, la più importante arma di difesa per la pelle nei confronti del sole. Ma scegliere il solare più adatto alle proprie esigenze non sempre e non per tutti è così facile. «Il primo elemento da prendere in considerazione per orientarsi è conoscere il proprio fototipo, che dà una indicazione di come reagisce la pelle durante l’esposizione al sole. Tra varie classificazioni per la definizione di diversi fototipi, la più comunemente utilizzata individua sei fototipi, stabiliti in base alle caratteristiche individuali, come la carnagione più o meno scura, il colore degli occhi e dei capelli, e alla risposta della pelle dopo esposizione al sole. I soggetti che presentano un fototipo I, II e III tendono ad arrossarsi e scottarsi più facilmente e pertanto dovranno proteggersi utilizzando prodotti con fattore di protezione alto o molto alto. Viceversa, chi è più scuro, fototipo IV, V e VI, e già abbronzato, può scegliere solari con SPF più bassi, anche se è importante proteggersi sempre e più volte nel corso dell’esposizione. La conoscenza del proprio fototipo è, però, ancora piuttosto scarsa, sarebbe quindi importante farsi aiutare dai professionisti di settore come il dermatologo, il cosmetologo o il farmacista per colmare questa lacuna e poter, di conseguenza, selezionare il corretto prodotto di protezione solare. È raccomandabile iniziare con l’utilizzo di prodotti solari con protezione alta o molto alta 30/50+. Soltanto successivamente, dopo che si è già abbronzati, ovvero naturalmente più protetti dai danni delle radiazioni solari, è possibile valutare la possibilità di utilizzare un fattore di protezione più basso, tenendo sempre bene in mente però che, anche se l’abbronzatura è una risposta difensiva della pelle all’azione dei raggi ultravioletti, è necessario continuare con un comportamento intelligente», spiega il presidente Aideco.
La sensibilità dei bambini
Nella primissima infanzia è importante evitare l’esposizione alla luce solare diretta. «La pelle del bambino è ancora immatura e meno protetta. Di conseguenza il sole può danneggiare le sue delicate strutture cutanee ancora più facilmente che nell’adulto e le cellule possono subire dei danni che si accumuleranno nel tempo per poi diventare un problema ancora più grande. Anche il numero di nei tende ad aumentare se si prende troppo sole nell’infanzia», spiega il professor Celleno. Prima dei due anni è opportuno evitare di esporre i bambini alla luce diretta del sole e bisogna proteggerli con indumenti adatti. Dopo i due anni, in maniera graduale, nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, è possibile esporli al sole, applicando però sempre la crema con un alto fattore di protezione. Soprattutto nei bambini, è importante riapplicare il prodotto più volte durante l’esposizione, almeno ogni due ore. È inoltre auspicabile che indossino sempre cappellino e t-shirt, meglio ancora se a maniche lunghe e con SPF integrata. «La delicata pelle del bambino non va protetta dal sole utilizzando i solari per adulti. Bisogna scegliere prodotti adatti, prediligendo sempre un elevato SPF. Il prodotto deve essere facile da applicare per non infastidire troppo il bimbo durante la fase di utilizzo», raccomanda il dermatologo. «Quando poi il bambino dovesse scottarsi, bisogna evitare ovviamente di esporlo nuovamente al sole nei giorni successivi. Per aiutare a ridurre l’eritema, applicare più volte durante il giorno creme lenitive doposole adatte alla sua pelle. Se la scottatura fosse importante poi, è necessario rivolgersi al dermatologo, il quale potrà decidere di ricorrere all’applicazione di una crema antinfiammatoria e/o antibiotica. A maggior ragione, qualora comparisse un’alterazione della temperatura corporea è sempre consigliabile di rivolgersi al pediatra», conclude il presidente Aideco.
Nella primissima infanzia è importante evitare l’esposizione alla luce solare diretta. «La pelle del bambino è ancora immatura e meno protetta. Di conseguenza il sole può danneggiare le sue delicate strutture cutanee ancora più facilmente che nell’adulto e le cellule possono subire dei danni che si accumuleranno nel tempo per poi diventare un problema ancora più grande. Anche il numero di nei tende ad aumentare se si prende troppo sole nell’infanzia», spiega il professor Celleno. Prima dei due anni è opportuno evitare di esporre i bambini alla luce diretta del sole e bisogna proteggerli con indumenti adatti. Dopo i due anni, in maniera graduale, nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, è possibile esporli al sole, applicando però sempre la crema con un alto fattore di protezione. Soprattutto nei bambini, è importante riapplicare il prodotto più volte durante l’esposizione, almeno ogni due ore. È inoltre auspicabile che indossino sempre cappellino e t-shirt, meglio ancora se a maniche lunghe e con SPF integrata. «La delicata pelle del bambino non va protetta dal sole utilizzando i solari per adulti. Bisogna scegliere prodotti adatti, prediligendo sempre un elevato SPF. Il prodotto deve essere facile da applicare per non infastidire troppo il bimbo durante la fase di utilizzo», raccomanda il dermatologo. «Quando poi il bambino dovesse scottarsi, bisogna evitare ovviamente di esporlo nuovamente al sole nei giorni successivi. Per aiutare a ridurre l’eritema, applicare più volte durante il giorno creme lenitive doposole adatte alla sua pelle. Se la scottatura fosse importante poi, è necessario rivolgersi al dermatologo, il quale potrà decidere di ricorrere all’applicazione di una crema antinfiammatoria e/o antibiotica. A maggior ragione, qualora comparisse un’alterazione della temperatura corporea è sempre consigliabile di rivolgersi al pediatra», conclude il presidente Aideco.