Zombi, topi mutanti e suore sexy. Cinecittà sforna titoli oltraggiosi

Otto film stracult firmati Mattei e Fragasso in 4K e hd grazie a “Midnight Factory”

Michele Borghi
Michele Borghi
6 giugno 2025|19 giorni fa
“Virus - L’inferno dei morti viventi” anche in versione 4K
“Virus - L’inferno dei morti viventi” anche in versione 4K
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«Mattei e Fragasso non giravano film: accendevano micce!», avverte giustamente Midnight Factory presentando “Sex&Violence - Il cinema estremo di Bruno Mattei e Claudio Fragasso”. Il nuovo cofanetto stracult celebra due nomi che hanno trasformato il cinema di genere italiano in un’esperienza brutale e senza compromessi.
Per la prima volta al mondo in un unico cofanetto gli appassionati potranno godersi otto titoli “maledetti” in versione integrale e restaurata. I famigerati “Virus - L’inferno dei morti viventi” e “Rats - Notte di terrore” sono presentati sia in bluray, sia in nuove versioni 4k ultra hd ricavate dai negativi originali.
Dall’horror ai “women in prison” con Laura “Emanuelle” Gemser protagonista: “Violenza in un carcere femminile” e “Blade violent - I violenti”, in uncut version.
Alla voce “nunsploitation” troviamo “La vera storia della monaca di Monza” e “L’altro inferno”. Concludono la serie i sexy-peplum “Caligola e Messalina” e “Nerone e Poppea”, presentati per la prima volta anche in “versione esplicita”: hard uncut version il primo e uncut version il secondo (le versioni cut v.m.14 anni sono disponibili nei rispettivi contenuti extra).
In tutto fanno dieci dischi, otto film per altrettante storie di sesso e violenza bizzarre, con oltre quattro ore di materiali extra inediti ed esclusivi. Una collezione unica, insomma, impreziosita dalla illustrazione dell’artista Daniele Serra con un booklet da 24 pagine e nove card da collezione per la collana Midnight Classics distribuita da Plaion.
“Virus” (1980) mi ha sempre fatto impazzire. Super splatter e divertentissimo, non si accontenta di pescare a piene mani da “Zombi” di Romero e Argento, ma addirittura ne ricicla la colonna sonora dei Goblin. Stavolta i morti risorgono per colpa di un gas radioattivo fuoriuscito da una centrale in Nuova Guinea. Il messaggio eco-terzomondista del regista Vincent Dawn (cioè Mattei) affonda nel ridicolo e soprattutto nel gore qui magnificato dal 4K Ultra HD.
La sequenza del ratto che si infila nella tuta del ricercatore e lo divora dall’interno vale la visione. Mentre si tocca il fondo nella scena del caos al laboratorio: quando gli scienziati in camice bianco passano da una postazione all’altra schiacciando bottoni luminosi a caso per dare l’impressione della situazione fuori controllo e dell’apocalisse imminente.
Nel 1984 il malefico topo di “Virus” - mutato e moltiplicato per mille - prende il posto degli zombi e nasce “Rats”. Siamo in pieno sotto-Mad Max, con finale ispirato sempre a sua maestà Romero, ma in questo caso si saccheggia “La notte dei morti viventi”. Il ratto che entra ed esce dal corpo della ragazza è ormai entrato nella storia del trash. Di una povertà desolante l’ambientazione post nucleare, nel 2015, nonostante per alcune sequenze pare fossero state riutilizzate le sontuose costruzioni del capolavoro “C’era una volta in America” di Sergio Leone.