Contro chi "candeggia" l'arcobaleno, Zangrandi chiama gli artisti
Il sindaco di Calendasco invita a trasformare la volgarità dello sfregio alla panchina in bellezza: le opere realizzate saranno esposte in una mostra

Elisa Malacalza
2 giugno 2025|24 giorni fa

Il sindaco Filippo Zangrandi sulla panchina vandalizzata
Non che prendersi tempo e provare a far calmare le acque volesse dire avere paura, sia chiaro. Però per riflettere e capire quale strada prendere (per evitare anche di servire ai vandali omofobi il tris) il sindaco di Calendasco Filippo Zangrandi ha fatto un bel respiro e si è preso una settimana, dopo essere stato insultato, citato con il proprio cognome scritto a bomboletta spray nera, e soprattutto dopo aver visto la panchina arcobaleno - la prima nel Piacentino - "candeggiata" da tizi incappucciati in due notti distinte.
In questa settimana il sindaco Zangrandi ha fatto la seconda denuncia, innanzitutto, ai carabinieri di San Nicolò, cui sono state consegnate anche le immagini delle quattro telecamere installate nel parco giochi e le altre nell’accesso del paese; e poi ha capito quel che doveva e poteva fare. Trasformare la bruttezza del gesto di sfregio notturno in bellezza sotto gli occhi di tutti: «La panchina sarà ritinteggiata intanto dal nostro volontario Tonino Rabaiotti, che si è subito fatto avanti. Ma questo era scontato, anche se penso proprio che lasceremo una parte della panchina vandalizzata, per ricordarci che l’arcobaleno serve, eccome, per arginare discriminazioni e l’omofobia rappresentata dal blitz contro di noi al parco giochi», spiega il sindaco.
«La novità però più importante è una "chiamata alla bellezza". Voglio pensarla così: ogni artista può farsi avanti per riflettere su quanto accaduto e trasformarlo in un’opera d’arte». Le regole d’ingaggio saranno comunicate a breve, ma intanto si può iniziare a pensare: e l’annuncio del primo cittadino arriva proprio in occasione della festa del 2 giugno, Festa della Repubblica. «I valori della Costituzione sono quelli che più ci stanno a cuore», sottolinea Zangrandi, riferendosi a diversi articoli, ma soprattutto al 3 che lui sa a memoria, "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Il contest tra artisti non sarà una gara di abilità, ma una riflessione collettiva di sentimenti, di visioni: non di volgarità come entrare di nascosto in un parco giochi per scrivere offese omofobe sotto allo scivolo. «Sono sicuro che l’arcobaleno darà spunti di riflessione agli artisti, perché è un simbolo, tiene unite le differenze con la stessa dignità. Tutti i colori sono belli allo stesso modo, nell’arcobaleno. Nessun colore viene considerato illegittimo...».
Dalle opere d’arte realizzate nascerà una mostra a Calendasco, prevista durante "Transitare" il 27 settembre: «Il festival è stato finanziato dal Pnrr ma ci sarà anche quest’anno grazie a fondi che abbiamo ottenuto dal ministero. Parleremo di inclusione, di cambiamento». Tra gli ospiti ci saranno don Mattia Ferrari, cappellano di bordo sulle navi che salvano migranti in mare, e Piero Badaloni, volto del Tg1.
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