Stasera a Bobbio riflettori puntati sull'acqua del Brugneto

In vista dell'incontro, Legambiente ammonisce: solo un approccio unito, basato su buonsenso e rigore tecnico-legale, potrà garantire un risultato giusto e sostenibile per la Val Trebbia

Redazione Online
30 maggio 2025|26 giorni fa
Il lago dei Brugneto © Libertà
Il lago dei Brugneto © Libertà
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Stasera, venerdì 30 maggio, a Bobbio, si torna a parlare pubblicamente della diga del Brugneto e del rilascio di acqua nella Valtrebbia piacentina. Una questione finita al centro degli obblighi stabiliti dal "patto" tra le Regioni Liguria ed Emilia-Romagna sessant’anni fa e scaduto nel luglio scorso, lasciando il territorio tra dubbi, domande e preoccupazioni. L’appuntamento è alle 21, nella sala conferenze del Comune di Bobbio e chiunque può partecipare.
Il comitato Difesa Valtrebbia ha invitato tutte le istituzioni e intende sviluppare il dibattito a partire da alcuni interrogativi: serve un accordo tra la Regione Liguria e la Regione Emilia-Romagna prima della nuova concessione? La concessione compete alla Regione Liguria o allo Stato? Di quali bisogni della Regione Liguria e della Regione Emilia-Romagna deve tener conto la nuova concessione? Quali criteri di sicurezza deve prevedere la gestione dell’invaso per scongiurare pericoli a valle? 
In vista di questo appuntamento il circolo «Emilio Politi» di Legambiente Piacenza lancia un appello: solo un approccio unito, basato su buonsenso e rigore tecnico-legale, potrà garantire un risultato giusto e sostenibile per la Val Trebbia. Da qui l'augurio che dal Tavolo del Trebbia esca «un documento propositivo» che rispecchi tutte le esigenze tenendo conto del ruolo che hanno assunto da parte dei comitati della valle.
Legambiente si richiama all'incontro organizzato il 9 maggio scorso su impulso di alcuni membri del Consorzio di Bonifica, il cui presidente Luigi Bisi, ha invitato la Regione Emilia-Romagna a fare il punto sul rinnovo della concessione per il rilascio dell’acqua dall’invaso del Brugneto verso la Val Trebbia. Alla riunione avevano partecipato rappresentanti comunali e regionali, oltre ai firmatari della lettera d’intenti del dicembre 2023. Il clima - sottolinea Legambiente - è stato costruttivo e ha visto l’emergere di una richiesta condivisa: ottenere un maggiore rilascio di acqua verso il versante emiliano, motivata non da pretese campanilistiche ma da condizioni ambientali e normative profondamente cambiate.
Paolo Ferrecchi, dirigente della Regione, ha ipotizzato come obiettivo orientativo un rilascio di 6 milioni di metri cubi, contro i 2,5 precedentemente concessi e che il Consorzio di bonifica ha garantito saranno garantiti anche quest’estate  tra giugno e settembre. 
E' stata sottolineata la necessità di avviare un nuovo accordo formale tra Emilia-Romagna e Liguria, fondato su valutazioni tecniche oggettive e non su negoziazioni politiche. Vanno considerati, è stato osservato, i fabbisogni reali e attuali, profondamente mutati dagli anni ’60, anche alla luce dei cambiamenti climatici, della riduzione dell’uso industriale dell’acqua a Genova e del miglioramento delle reti idriche liguri.
Per Legambiente serve trasparenza: in particolare, occorrono dati aggiornati e dettagliati sull’utilizzo dell’acqua del Brugneto, attualmente disponibili alla Regione Liguria. Queste informazioni sono ritenute imprescindibili per definire un nuovo accordo di programma, come previsto dal Codice dell’Ambiente. Legambiente ritiene che la Regione Emilia-Romagna avrebbe dovuto assumere da subito e con maggiore fermezza il ruolo di coordinamento in questa partita così importante per il territorio piacentino ma, aggiunge, dall'intervento finale di Ferrecchi «è risultato chiaro che occorre un'intesa formale tra le regioni superando quindi il metodo degli accordi estivi dell'ultim'ora e aprendo la strada al procedimento di nuova concessione di competenza ministeriale, secondo le vigenti disposizioni del codice dell'ambiente, auspicando ora una posizione più decisa».