Lite e colpi di pistola, c'è un secondo arrestato
Indagini ancora aperte sul fatto di sangue di via dei Pisoni.
Ermanno Mariani
18 giugno 2025|8 giorni fa

L'intervento della polizia in via dei Pisoni- © Libertà
«È stato un colpo accidentale» aveva detto agli inquirenti il 44enne marocchino colpito da un proiettile che gli aveva trapassato il fegato. Il fatto era accaduto lo scorso 2 giugno in via dei Pisoni. Gli investigatori della mobile e la magistratura non hanno creduto a questa versione perché chi aveva la pistola aveva sparato quattro colpi, e difficilmente tutti e quattro potevano essere partiti in modo accidentale. Dell’arresto di colui che aveva aperto il fuoco in via dei Pisoni abbiamo dato notizia nell’edizione di ieri. Nel frattempo si è appreso che si tratta di un cittadino marocchino clandestino di 28 anni, pluripregiudicato per spaccio. È stato arrestato per tentato omicidio e porto abusivo di pistola. Ieri mattina è stato arrestato anche suo fratello, anche lui clandestino e pluripregiudicato per spaccio. Quest’ultimo è accusato di spaccio in flagranza di reato di cocaina e hashish in via Colombo. La squadra Mobile, diretta dal commissario Michele Saglio, sospetta che il tentato omicidio di via dei Pisoni sia maturato nel contesto del microspaccio che infesta la zona della stazione ferroviaria. Un regolamento di conti per qualche stecca di droga non pagata o per aver spacciato in un tratto stradale non “assegnato”.
La polizia, sul luogo del delitto, aveva recuperato 4 bossoli calibro 22, ma la pistola non è stata trovata. I colpi furono sparati probabilmente in rapida successione e il “pistolero” avrebbe approfittato di un momento in cui stava transitando un treno: lo scalo ferroviario si trova a poche decine di metri da dove è avvenuto il regolamento di conti. Nessuno, infatti, aveva udito gli spari. Il nordafricano, con la sua arma da fuoco, si è poi rapidamente allontanato facendo perdere le sue tracce per un paio di settimane.
Le indagini complicate, dal clima di omertà che permea l’ambiente criminale in questione, ma attraverso attività d’indagine sia con metodologie classiche che con strumenti tecnologici, è stato possibile ricostruire i fatti avvenuti quella sera.
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