Nelle vecchie osterie piacentine tra Verdi e "Va a plè i pum" fino a Cignatta e Cavallari
Redazione Online
14 marzo 2022|1200 giorni fa

I ritmi composti, in musica, differenziano da quelli semplici (il 3/4 ad esempio) in cui c’è un battere e un levare. Nel caso dei 3/8 (o dei 6/8 o dei 9/8 ecc.), invece, ogni ottavo è – insieme – unità di tempo e suddivisione.
Ne parliamo, in questa premessa, perché non tutti i musicisti amatoriali di un tempo conoscevano questa regola. Anche quelli che, tra loro, intonavano Giuseppe Verdi – e ce n’erano, dato che stiamo parlando del mondo delle osterie del primo Novecento, quelle dove anche i grandi tenori come Gianni Poggi iniziarono a intonare più celebri romanze. Così, si levavan le note di “Celeste Aida” insieme a quelle di “T’al digh in Piasintëin”. Ed anche quel 3/8 veniva benissimo, senza studio, naturalmente.
Ne parliamo, in questa premessa, perché non tutti i musicisti amatoriali di un tempo conoscevano questa regola. Anche quelli che, tra loro, intonavano Giuseppe Verdi – e ce n’erano, dato che stiamo parlando del mondo delle osterie del primo Novecento, quelle dove anche i grandi tenori come Gianni Poggi iniziarono a intonare più celebri romanze. Così, si levavan le note di “Celeste Aida” insieme a quelle di “T’al digh in Piasintëin”. Ed anche quel 3/8 veniva benissimo, senza studio, naturalmente.
A Piacenza, tra i luoghi storici ricordiamo l’Ustaria dal Canton dal canäl, dove si dilettava il chitarristaPietro Morini
e dove spesso, come Poggi, tanti studenti di canto del Nicolini, ma soprattutto i coristi del Municipale – che in anni addietro non avevo studiato musica, ma erano cantanti amatoriali – passavano a scaldarsi la voce.
Gli strumenti erano tantissimi, c’erano anche il contrabbasso, il violino e la fisarmonica.
E ancora più indietro nel tempo, come non ricordare il celebreIselli
, che nel Dopoguerra a Piacenza si dilettava a suonare il mandolino nelle osterie, seduto in sedia a rotelle. In tanti, all’epoca bazzicavano l’Ustaria dal bambein, nella zona della Lupa.
E c’era poi l’Ustaria Subacchi detto “Subacc”, con il gioco delle bocce, in via Taverna. Inoltre un numero imprecisato nelle periferie e fuori città, si pensi solamente all’Ustaria di Muradolo – che ancora esiste, seppur rinnovata. Sarebbe interessante andare a recuperare documenti negli archivi storici e scriverci sopra un libro.

Un altro mondo di note, quello dei tempi passati, ma neppure poi così lontano.
L’attoreNicola Cavallari
, accompagnato dal chitarristaDavide Cignatta
, hanno appena iniziato un tour nelle trattorie con lo spirito di quei tempi, tra parole e musica. In un’epoca in cui abbiamo tutti bisogno di rivederci, di ascoltare storie, di ritrovare la gioia nei momenti semplici, questi due sono imperdibili. Davvero.