«Rifate l'autopsia sul nostro Lorenzo, morto senza perché»

La famiglia Balboni si rivolge alle avvocate Pellacani e Bongiorno. La Farnesina contatta le Procure. Il giovane era stato trovato morto in Slovenia

Elisa Malacalza
Elisa Malacalza
26 giugno 2025|10 ore fa
Lorenzo Balboni aveva solo 22 anni
Lorenzo Balboni aveva solo 22 anni
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"Food poisoning, food poisoning”, si sono sentiti ripetere in inglese i familiari e la fidanzata di Lorenzo Balboni, subito dopo l’autopsia in Slovenia, dove il giovane, in vacanza nel fine settimana del Due giugno, era stato trovato morto senza un perché.
Dopo quelle poche parole pronunciate dal medico che ha ipotizzato l’avvelenamento alimentare non si è più saputo nulla: così sono passati 24 giorni senza di lui, senza Lorenzo e gli abbracci che sapeva regalare all’improvviso, alla sua mamma, al papà, al fratellino, agli amici che gli volevano così bene.
Ventiquattro giorni senza sapere come sia stato possibile che Lorenzo sia morto in poche ore, mentre ogni risposta è sigillata come purtroppo il suo corpo, ancora in attesa di sepoltura in una cella a temperatura controllata alla camera mortuaria del cimitero di Piacenza, sulla Caorsana.
«Noi vorremmo portarlo nella cappella di famiglia... Lo vorremmo tanto ovviamente. Ogni volta che passo in via Caorsana ho un nodo in gola. Ma finché non abbiamo risposte non è possibile. Sinceramente speriamo di poter riavere la possibilità di una nuova autopsia», sottolinea lo zio.
La famiglia Balboni, dalla casa di Podenzano dove Lorenzo non può più tornare, sta facendo l’impossibile per trovare una risposta all’insensata morte di un ragazzo di soli 22 anni.
«Lui stava bene, certo, altrimenti neppure sarebbe partito per il fine settimana in Slovenia», ricorda lo zio, architetto. «Giocava a calcio. Gli avevano appena comunicato che, a breve, avrebbe potuto firmare il suo primo contratto a tempo indeterminato e ne era orgoglioso. Era innamorato della sua ragazza. Onestamente viveva quei momenti in cui sembra andare tutto bene, e lui si meritava solo ogni bene dalla vita...», sottolinea lo zio. «Abbiamo contattato l’avvocata Maria Letizia Pellacani, e poi tramite la senatrice Elena Murelli, di Podenzano, che ha saputo dimostrare profonda umanità, abbiamo interpellato anche lo studio legale di Giulia Bongiorno, a Milano. Ieri i legali hanno inviato una mail al magistrato che sta seguendo il caso a Roma, perché la Farnesina, da quanto ci risulta, si sta muovendo per capire cosa possa essere successo».
Quel che è certo è che al termine della autopsia effettuata dal patologo all’ospedale di Lubiana era stato riferito dal medico che le cause del decesso sarebbero state quelle di una gravissima intossicazione alimentare e di una conseguente e devastante emorragia interna.
«Sul certificato di morte, necessario per il trasporto della salma, lo stesso medico ha però poi scritto “Cause di morte: ignote”. Ma non possiamo accettare che Lorenzo sia morto per “causa ignota”. È assurdo, chiediamo risposte. Lo dobbiamo fare per lui, e anche per le vite che forse potremo così aiutare o addirittura salvare. Anche se nessuno purtroppo potrà restituirci mio nipote, le incognite fanno ancora più male».
La fidanzata di Lorenzo, che l’ha trovato senza vita in albergo all’alba del 2 giugno dopo che il giovane aveva accusato in nottata febbre e mal di pancia, ha riferito alla Polizia di non aver mangiato nulla di particolarmente diverso rispetto a lui: tranne un hamburger con carne e bacon, mangiato solo da Lorenzo.